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LA CIANOTIPIA: IL SUONO E IL LINGUAGGIO DELLA LUCE
La storia della cianotipia ha il suo fascino che si lega e correla, attraverso un sottile fil rouge, agli altri la- vori di Poletti.
Parte da molto lontano: gli esperimenti dell’astronomo J. Herschel sui sali d’argento, condotti nel 1840 in relazione allo spettro luminoso, portarono a prendere in considerazione altri sali metallici e, fra questi, quelli del ferro.
In una sua relazione del 1842, intitolata Sull’azione dei raggi luminosi dello spettro solare sui colori vegetali e su alcuni nuovi processi fotografici, lo studioso descrisse per la prima volta il procedimento fotografico che utilizzava suddetti sali, secondo cui un’immagine assumeva una colorazione blu intenso, che sarebbe diventato segno distintivo per queste realizzazioni.
La cianotipia è, dunque, un metodo di stampa foto- grafica a contatto che sfrutta la reazione di alcuni elementi chimici alla luce solare per fissare un’immagine su carta.
Contraddistinguendosi dal tipico colore Blu di Prussia, caratteristica propria dell’ossidazione dei sali ferrici per mezzo del ferrocianuro di potassio, va quasi ad apportare un “segno d’acqua” inesistente, atto a controbilanciare la potenza della forza di impressione del sole; il sole che attraverso il fuoco della luce diventa dunque la fonte protagonista di questo procedimento di “stampa”.
L’interessante in questo tipo di “impronta” consiste nel fatto che è possibile anche “registrare” il movimento di oggetti o gesti passanti velocemente sopra la carta impressionata.
Aymone Poletti ha recentemente sviluppato una serie di cianotipie di oggetti in movimento e vibranti sul tema musicale “solari” di Ryuichi Sakamoto (dall’album async).
In questo caso viene “registrato” il movimento delle oscillazioni di oggetti su carta corrispondenti ad ogni brano. Ed è dunque lo spettro musicale a creare l’immagine.
Ritornano perciò prorompenti, anche in questo caso, i temi del sale, della memoria, del ricordo e del tempo.
serie Solari,
cianotipie su carta di oggetti in movimento sul tema “solari” di Ryuichi Sakamoto (dall’album async)
dimensioni variabili, 2015